Le truffe online sono diventate molto remunerative per società fantasma, ed uno Stato asiatico, come sempre, la fa da padrone in quanto pur potendo vantare società molto serie ed affidabili, dimostra di non avere organi di controllo per la ricerca online di suoi connazionali che giocano con la vita delle imprese e delle persone effettuando ogni genere di crimine commerciale soprattutto in nome di società che non hanno mai avuto rapporti commerciali con loro e completamente all’oscuro di quanto stia avvenendo
In moltissimi casi, le truffe online avvengono con portali internet messi su server dell’Unione Europea pilotati tramite VPN, dove, quando entrerete in chat diretta, vi ritroverete un personaggio asiatico sorridente pronto a sfilarvi soldi in nome di società ignare di quanto stia avvenendo alle loro spalle.
Il caso più eclatante delle truffe online asiatiche è avvenuto durante tutto il periodo della pandemia, dove false aziende e soprattutto aziende che si spacciavano per intermediari di società accreditate in altri Stati europei, ma anche americani, derubavano cittadini ed imprenditori che acquistavano merci per quantitativi enormi ma alla fine, inesistenti.
Molte sono le responsabilità degli Stati dell’Unione Europea che ha aperto il mercato ad uno Stato asiatico, appetibile per prezzi e merci ma privo di ogni organo di controllo e molte aziende legate al settore finanziario ne hanno prove oltre ogni misura.
L’Unione Europea si è fidata in quanto lo Stato asiatico, in genere si era dimostrata un partner commerciale ottimo ed affidabile ma aveva dimenticato che è loro abitudine clonare e rimarchiare le merci che spesso circolano per gli Stati dell’Unione Europea con false etichette e marchi contraffatti.
In tutto questo gigantesco business, le truffe online l’hanno fatta da padrone, mettendo spesso nei guai imprenditori europei seri e fidati, privati cittadini e soprattutto pensionati che pensavano di poter sviluppare ogni sorta di business confortati dalle parole rassicuranti dei propri Stati che avevano aperto alla famosa “via della seta”.
Grazie alle truffe online, ne sono rimaste colpite le criptovalute con schemi truffaldini molto conosciuti e semplici che ancora tuttora sviluppano milioni di euro per chi li mette in pratica e mettono in ginocchio migliaia di ignari europei che si fidano del trader di turno legato a doppio filo ad organizzazioni criminali.
Non si tratta di approfittare della buona fede di professionisti, imprenditori, cittadini europei e pensionati ma di aver dato fiducia ad uno Stato che a questo punto, vien da pensare se non chiuda un occhio sull’operato dei propri cittadini.
Gli Stati Uniti d’America, hanno spesso denunciato atteggiamenti truffaldini perpetrati per truffe online operate da società asiatiche, ma spesso, per comodo, gli Stati europei non hanno dato alcun valore e peso a quanto veniva loro detto e ci sarebbe a questo punto da porsi molte domande le cui risposte potrebbero risultare molto sgradevoli.
Inutile dire che le truffe online vengono spesso operate sulla fretta, sul tempo, giocando sul prestigio del povero truffato che in buona fede crede nell’ipotetico affare e negli ipotetici sogni di ricchezza e con le criptovalute, alcuni trader arrivano a garantire falsi guadagni nell’ordine del 5, 10 o 20% giornaliero, quando i veri guadagni su un eventuale investimento non possono nella realtà, superare il 6% mensile che è già un miracolo riuscire ad ottenerlo.
Inutile dire che le esperienze NON positive che noi definiamo realisticamente: “TRUFFE ONLINE” non amando il politicamente corretto ma chiamando quanto avviene con il suo nome ricordando a tutti che non sono la minoranza ma la maggioranza sul totale dei rapporti commerciali in essere a venir messi in gioco e che non bisogna fidarsi di quanto molto spesso scritto via internet o su contratti creati ad OK e spediti online per cercare di imbonirsi e mantenere buoni rapporti con uno Stato che non protegge le minoranze straniere, ma denunciarlo apertamente alle proprie forze dell’ordine con comunicazione per conoscenza alle loro ambasciate di competenza, infischiandosene del politico di turno che vi prometterà, ma mai potrà mantenere, il rientro del capitale o l’invio della merce pur di non inimicarsi la parte truffatrice.
Non si può pretendere che un cittadino europeo, un pensionato poco avezzo con i mezzi informatici, diventi un investigatore privato per evitare una truffa online ed è inutile dirgli che molti sono i trucchi utilizzati per farlo cadere nella rete e che il miglior consiglio che gli si potrebbe dare è di recarsi personalmente presso l’azienda in Cina per perfezionare un contratto portandosi dietro un avvocato che parli un inglese fluente ed al primo accenno o dubbio, mandare a monte il presunto business con la convinzione di essersi salvati da una potenziale truffa.
Molto spesso le truffe online avvengono anche con mezzi leciti, richiedendo bonifici su banche reali ed aziende esistenti ma prive di ogni tipologia di merce che sarebbe dovuta essere l’oggetto del business, oppure, vengono spedite merci non conformi agli ordini effettuati e di scarso valore economico, oppure vengono spediti quantitativi di merce inferiori a quanto pattuito o ancora peggio, vengono falsificate le certificazioni CE europee mettendo in seri guai l’imprenditore o il cittadino europeo che ignaramente si è affidato alla società asiatica per un’acquisto conforme alla legislazione doganale europea.
Già a volte è tanto difficile trattare con le dogane dove è avvenuto anche che Varsavia (Polonia) sia stata considerata al di fuori dell’Unione Europea e…..non c’è da ridere perchè è avvenuto veramente.
Bisogna, purtroppo, diffidare anche di falsi pseudo avvocati che NON sono avvocati per laurea ottenuta regolarmente presso qualche università e regolare esame di Stato, ma per nomina autocratica e questa, è un’altra cosa sulla quale è meglio non ridere perchè avvenuta realmente.
Le truffe online, avvengono molto spesso per piccole campionature nell’ordine del migliaio di euro, la ditta cinese spesso scompare del tutto oppure evade il piccolo ordine rendendo tranquillo il cliente europeo e poi gli tira il bidone quando quest’ultimo effettua l’ordine cospicuo che può raggiungere anche le centinaia di migliaia di euro, portandolo al fallimento.
Inutile la speranza di poter recuperare il proprio denaro da una truffa online, quindi il miglior consiglio è di recarvi direttamente nello Stato asiatico e trattare l’affare faccia a faccia evitando assolutamente le contrattazioni online via internet, pretendere di vedere la merce anche per il quantitativo richiesto oltre che per la qualità e descrizione ed una volta trovato un partner veramente affidabile, legarsi a lui e non lasciarlo più per nessuno sconto al mondo, avrete sicuramente trovato un amico onesto ed un tesoro per il vostro business.