Thunderbird rallenta il sistema operativo per svariati motivi spesso legati all’enorme mole di email che deve re-indicizzare e ricaricare aprendo il suo data base dopo un timeout spontaneo caratterizzato dai programmatori che hanno dato vita a questo software per la gestione della posta elettronica.
Thunderbird venne alla luce prendendo forma dalle brillanti menti dei programmatori e sistemisti che diedero albori anche al browser Mozilla Firefox e da quel momento divenne uno dei software più utilizzati dopo Microsoft Outlook per velocità di esecuzione e grazie soprattutto ai plugin che lo contornavano di opzioni aggiuntive.
Il gestore email Thunderbird crebbe a poco a poco raggiungendo gli utenti di sistemi operativi diversi quali MacOS, GNU/Linux, Microsoft Windows e non dimentichiamoci di Android ma, per quanto i programmatori della comunità open source lo rendessero sempre più performante e completo, ben presto gli utenti si trovarono a dover affrontare misteriosi rallentamenti di sistema spesso imputati ad altri software o a cattive configurazioni dei server di posta elettronica.
Questa problematica si riscontrava e si riscontra tutt’ora, non in presenza di poche centinaia di email, ma di massive migliaia di email conservate nelle mail box che debbono essere re-indicizzate e ricaricate nel sistema non solo al lancio di Thunderbird per permetterci una loro consultazione ed eventuale scaricamento, ma soprattutto dopo i fatidici 5 minuti che determinano la chiusura per timeout del data base interno al gestore email.
Thunderbird, messo nella condizione di timeout automatico, determina un martellamento costante della CPU portandola spesso a valori fuori norma, per l’utilizzo di quel momento, facendole raggiungere spesso il 100% e determinando un forte rallentamento del sistema in generale con tempi di utilizzo spesso insopportabili e non di meno, ciò determina un esaurimento più rapido delle batterie dei notebook, qualora questo software sia stato installato.
Come possiamo ovviare a questo bug ?
Esiste una soluzione rapida che ci consenta di proseguire con l’utilizzo del nostro software preferito ?
La risposta è SI, esiste una soluzione nascosta nelle opzioni di Thunderbird, che consente molto semplicemente di incrementare il tempo previsto al timeout impedendogli di mandare in stallo il sistema operativo riducendo drasticamente la percentuale di utilizzo del micro processore.
Aprire Thunderbird e dal menu Modifica, selezionare Preferenze (per versioni successive, seleziona Opzioni dal menu Strumenti ) e scegliere la scheda Avanzate presente in alto alla finestra che si apre, quindi cliccare su “Config Editor”.
A questo punto, comparirà una finestra di avvertimento che dovrà essere ignorata e bisognerà cliccare su “ACCETTO I RISCHI” in quanto non variando altre opzioni fondamentali del gestore email, difficilmente si potrà incorrere in conseguenze irreparabili.
Digitare “idle” nella casella di ricerca ed alla comparsa di una serie di opzioni, bisogna cercare “mail.db.idle_limit” .
Il valore corretto che dovrà essere impostato è 30000000 e se osserviamo ciò che invece è riportato, noteremo che è solo 300000, ciò è la sicura causa dei problemi generati alla CPU.
Thunderbird per attivare la modifica dovrà essere chiuso e riaperto e si dovrebbe notare un miglioramento immediato nell’utilizzo della CPU, subito dopo il caricamento delle varie email.