Conto corrente offshore

Conto corrente offshore quale protezione di capitali con la serenità di mantenere consolidati i propri assets finanziari

Conto corrente offshore, con queste parole si identifica un conto bancario aperto in uno Stato estero per proteggere i propri capitali, il più delle volte caratterizzata da segreto bancario e NON come molti pensano un conto corrente aperto in Paesi oltre oceano, magari in isole sperdute del mar dei Caraibi.

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Quale migliore soluzione è l’apertura di uno o più conti correnti offshore per la protezione capitali messi a rischio dalla situazione economica europea ?

Esistono varie soluzioni per la protezione dei capitali e cioè aprendo un conto corrente offshore, dove se siete italiani, dovrete dichiararlo pagando l’IVAFE, con dichiarazione annuale della giacenza media e redazione del quadro RW – riquadro PF, mettendosi a posto con l’ente preposto ai controlli finanziari.

La scelta preferibile è usare due conti separati: uno offshore e uno nel proprio paese. In questo modo potrai effettuare dei trasferimenti tramite bonifico dal conto offshore all’altro ed avere così un accesso più facile al tuo capitale.

Questa strada offre un alto livello di privacy e sicurezza.

Attuando politiche finanziarie trasparenti si evita di avere problematiche giudiziarie a livello internazionale ed eventuali blocchi di patrimoni che poi diventano difficili da gestire se non con cause che possono durare anche anni per dimostrare la legalità e proprietà dei propri assets finanziari.

Spesso ci si interroga se è conveniente aprire società straniere e depositare i propri capitali su conti correnti offshore quale capitale sociale e sempre più spesso ci si domanda qual’è la somma massima che si può utilizzare per trasferire i soldi all’estero.

Aprire una società estera non è vietato da nessuna legge, sempre che si rispettino determinati parametri, come anche il versare come capitale sociale l’intero asset finanziario per quanto enorme possa essere è sempre operazione legale, l’unico problema è che le banche in moneta elettronica non possono accettare i trasferimenti MT e quindi si evince in partenza il problema di come inviare tali fondi.

Bisogna rivolgersi a banche rilevanti e reali, presenti in Paesi non tropicali ma ben configurati e geo-politicamente stabili, che trattino gli MT e consentano quindi la possibilità di trasferire in un soffio ingenti capitali che possono aggirarsi anche nell’ordine dei “Bilions of Euro” o “Bilions of Dollars” senza che vengano bloccati, grazie alla regolarità dell’operazione che avverrà da banca a banca, dove sia la banca di partenza che quella di destinazione, saranno al corrente con la documentazione dovuta, che i soldi trasferiti entreranno a far parte del capitale sociale di un’azienda che è stata regolarmente registrata per esempio a Londra in Gran Bretagna.

Oppure esistono sempre i mercati azionari dove si acquistano titoli e compiendo un’operazione finanziaria per mezzo di “broker accreditati”, rivendendoli, i proventi vengono poi versati sul conto corrente offshore predisposto per l’operazione.

I conti correnti offshore, non sempre debbono essere aperti in Paradisi Fiscali in quanto ci si ritroverebbe ad avere paura del luogo dove si sono spostati i propri capitali per crisi politiche o altri problemi legati alla stabilità di quei Paesi.

Esistono banche di primaria importanza che sfruttando politiche finanziarie particolari, consentono l’apertura dei conti correnti offshore anche per non residenti o per aziende non registrate nel proprio Paese mantenendo il più assoluto riservo sui fondi transitati e sulle operazioni finanziarie che in seguito si andranno a compiere e non sempre le Isole Cayman sono convenienti quali conti deposito.

Molti Stati europei stanno portando avanti la politica del terrore fiscale verso i propri connazionali per puro interesse speculativo in quanto la cosiddetta “fuga di capitali” verso conti correnti offshore in Paesi sicuri ed Extra-UE è il solo mezzo per salvaguardare il proprio patrimonio da eventuali cedimenti della moneta Euro o da patrimoniali notturne improvvise, ma soprattutto, i conti correnti offshore sono un investimento per impedire che l’eventuale default di uno Stato possa coinvolgere i propri risparmi.

Il conto corrente offshore al momento dell’apertura può essere multi valuta o mono valuta ma conviene quasi sempre richiedere la conversione in USD e cioè in US DOLLAR che è la valuta di scambio internazionalmente più sicura e garantita, specialmente se si è aperta una società negli Stati Uniti (USA)  come anche preferibilmente a Miami (USA), dove ci si potrà avvalere di una fiduciaria collegata alla banca americana ed eventualmente come seconda valuta potrete richiedere l’EURO per un conto corrente bancario offshore multi-valuta.

Il fatto di mantenere i propri capitali posti in un conto corrente offshore sotto forma di capitale societario e quindi di non avere la volontà di volatilizzarlo in breve tempo, rende felici le banche straniere e le predispone meglio per l’apertura di un account bancario, soprattutto perché si evince che non si intende solo utilizzare la banca come conto di servizio ma come conto corrente stabile e primario per i propri affari e per la propria famiglia contrariamente alle banche italiane a rischio.

Per mantenere una privacy sulle operazioni che si andranno a realizzare nel tempo, è importante non inviare mai somme alla banca del proprio Paese dalla quale abbiamo effettuato lo spostamento dell’importo, per non dare motivo di credere che l’operazione finanziaria sia stata artatamente realizzata ed anzi, una volta ottenuto il primo conto corrente offshore, è spesso necessario aprirne un secondo, sempre per la medesima società e separarne una gran parte dell’ammontare totale, depositandolo sull’altra banca per contanti.

Il problema del contanti si sta naturalizzando solo in Europa in quanto oltre al fatto che in alcuni Stati europei possiamo pagare anche con valigette piene di denari ritirati regolarmente presso una banca e nessuno ve ne renderà conto, in altri Stati esiste il limite del contanti mentre in Paesi Extra-UE non c’e’ problema se ci si reca presso la propria banca per depositare anche ingenti somme di denaro avendo provveduto a preavvertire il bank manager dell’operazione di versamento, tanto più che avremo una regolare ricevuta di ritiro dalla prima banca offshore che potrà dimostrare la liceità dei fondi versati sul secondo Istituto Bancario (il contante non lascia traccia e rende sicura l’operazione).

Chi consiglia di avere un conto corrente offshore ed uno nel proprio Paese non ha compreso che è proprio questo interscambio di denaro che mette in allarme le varie agenzie fiscali e che può condurre sicuramente a problemi che si sarebbero potuti evitare con poche operazioni legalissime compiute nel modo corretto.

 

Il conto corrente offshore rappresenta un muro d’acciaio che garantisce un impenetrabile e giusto livello di privacy per chi opera nei settori finanziari e commerciali e soprattutto per chi intende proteggere i propri risparmi impedendo a chiunque di poterli utilizzare a propria insaputa o arbitrariamente come potrebbe accadere con una patrimoniale di Stato.

 

I nostri consulenti sono a vostra completa disposizione, se siete seriamente interessati non pensateci e contattateci.

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