Oracle VirtualBox Installazione

Oracle VirtualBox GNU/Linux installazione, è spesso utilizzato sui sistemi server GNU/Linux per consentire un maggiore sfruttamento dell’hardware generando più macchine virtuali e consentendo spesso un variegato bacino di utilizzo di molteplici sistemi operativi o sistemi protetti per i più disparati utilizzi

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Prima di installare Oracle VirtualBox, bisogna eseguire tutti gli aggiornamenti sul sistema operativo host per fare in modo che l’installazione avvenga in maniera regolare:

sudo apt-get update

sudo apt-get upgrade

sudo apt-get dist-upgrade

Dopo aver aggiornato il server Ubuntu/Debian, installeremo i pacchetti necessari per il proseguimento della nostra installazione

sudo apt-get install build-essential dkms unzip wget

a questo punto, effettueremo un riavvio del nostro sistema operativo

sudo reboot

A riavvio effettuato del computer, dovremo ampliare il file sources.list affinché il sistema di installazione primario, sappia dove prelevare ed eventualmente aggiornare Oracle VirtualBox

sudo nano /etc/apt/sources.list

ci posizioneremo sull’ultima riga del file ed inseriremo

deb https://download.virtualbox.org/virtualbox/debian xenial contrib

dove andremo a sostituire la parola “ xenial “ a seconda della distribuzione che stiamo utilizzando

‘vivid’, ‘utopic’, ‘trusty’, ‘raring’, ‘quantal’, ‘precise’, ‘lucid’, ‘jessie’, ‘wheezy’, or ‘squeeze‘

Una volta chiuso l’editor “ nano ”, potremo impartire il seguente comando

wget -q http://www.virtualbox.org/download/oracle_vbox_2017.asc -O- | sudo apt-key add –

poi daremo il comando di

sudo apt-get update

per aggiornare i software disponibili per il sistema operativo ed infine, finalmente installeremo Oracle VirtualBox impartendo il comando

sudo apt-get install virtualbox-5.X

dove X è la versione che ci interessa installare: 5.0 – 5.1 – 5.2 etc
una volta terminata l’installazione, dovremo generare un utente disponibile per il gruppo “ vboxusers “

sudo adduser -a vbox

dopo aver effettuato tutta una serie di accettazioni durante l’installazione di Oracle VirtualBox, il nostro utente sarà generato, ma dobbiamo ricordarci di inserire la password che vogliamo utilizzare ma mai con spazi per evitare eventuali incongruenze e mettiamo sempre almeno 4 numeri alla parola che scegliamo, oltre che utilizzare qualche lettera maiuscola (non la prima lettera)

alla fine potremo dare il comando

sudo usermod -aG vboxusers vbox

ora ci rimarrà da verificare se i moduli del kernel di Oracle VirtualBox sono stati caricati o meno

sudo systemctl status vboxdrv

e qualora il modulo non risultasse in start, daremo il seguente comando per renderlo operativo

sudo /etc/init.d/vboxdrv setup

A questo punto, la nostra installazione è terminata e non ci rimane che installare le VirtualBox Extension Pack per consentire le funzionalità aggiuntive alle macchine virtuali

Il dispositivo virtuale USB 2.0 (EHCI)
Supporto VirtualBox Remote Desktop Protocol (VRDP)
Passthrough della webcam host
Intel PXE boot ROM
Supporto sperimentale per passthrough PCI su host Linux

Molti si sono spesso trovati in difficoltà non sapendo dove prelevare l’Extension Pack, quando è sufficiente andare sul sito

http://www.virtualbox.org/

cliccare sull’immagine della versione che abbiamo installato e scorrendo tra le righe che leggeremo, troveremo al paragrafo VM VirtualBox Extension Pack, la scritta

All supported platforms

clicchiamo con il tasto di destra sulla riga interessata e scegliamo copia indirizzo link

torniamo alla nostra shell e digitiamo

wget “link che abbiamo precedentemente copiato”

e subito dopo impartiremo il comando

sudo VBoxManage extpack install Oracle_VM_VirtualBox_Extension_Pack-5.XXX-XXX.vbox-extpack

Oracle_VM_VirtualBox_Extension_Pack-5.XXX-XXX.vbox-extpack dovrà corrispondere al nome del file che abbiamo scaricato prima di questa operazione.

L’intero processo di installazione di Oracle VirtualBox è quindi terminato e non ci rimarrà da fare altro che preparare gli ambienti per le nostre macchine virtuali e prepararci all’installazione di PHPVIRTUALBOX per la gestione e generazione via web browser delle macchine virtuali in modalità semplificata e soprattutto, grafica.

 

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Oracle VM VirtualBox

Oracle VM VirtualBox è un software, proveniente dal mondo open source, che è diventato l’antagonista primario di Vmware per l’esecuzione di macchine virtuali su architetture x86 e 64bit, supportando Windows, GNU/Linux e MacOS come sistemi operativi host.

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Oracle VM VirtualBox è in grado di consentire l’utilizzo di sistemi operativi guest quali Microsoft Windows in tutte le versioni, GNU/Linux, OS/2 Warp, BSD come ad esempio OpenBSD, FreeBSD, MacOS (con opportuni artifizi) e infine Solaris e Open-Solaris, supportando soluzioni per la virtualizzazione hardware di Intel VT-x, AMD, AMD-V.

L’utilizzo di Oracle VM VirtualBox, consente di poter mettere in piedi ambienti protetti ed isolati di test per sistemisti e programmatori, di poter far girare più sistemi operativi su una stessa macchina fisica con lo scopo di utilizzarli con le più svariate applicazioni come server dbase, server web e tantissime altre modalità; spesso si è sentita la necessità di mettere a confronto Vmware Workstation, che è la versione più simile a Virtualbox, notando che la velocità di esecuzione delle macchine virtuali generate sullo stesso hardware, avveniva in maniera quasi uguale e, con gli ultimi aggiornamenti, si è notata una superiorità per semplicità di utilizzo e correzioni di codice che l’hanno portato ad essere spesso superiore come qualità di prodotto.

VMware Server in ambiente GNU/Linux, fino alla versione del sistema UBUNTU 10.04 Server, poteva essere installato con sufficiente semplicità, risolvendo le problematiche legate all’emulazione di rete, grazie al supporto della comunità open source, ma con l’evoluzione dei nuovi kernel, purtroppo, VMWare Server che prima poteva essere utilizzato liberamente divenne impossibile da installare a pena dell’acquisto della versione a pagamento, non praticabile dal piccolo programmatore o da chi non voleva rinunciare all’utilizzo di vecchi sistemi operativi migrati come macchine virtuali e che consentivano ancora l’utilizzo di obsoleti archivi, ma spesso importanti per i piccoli professionisti.

Oracle VM VirtualBox, prese il controllo della situazione e consentì il proseguimento dell’utilizzo delle macchine virtuali sostituendosi a VMWare, risultando semplice da installare sia su sistemi server che su sistemi desktop e consentendo l’utilizzo di periferiche USB installando semplicemente le VirtualBox-Extension ed avendo il vantaggio di poter gestire l’emulazione delle schede di rete con maggior semplicità e velocità.

La gestione dei dischi virtuali, per la creazione, lettura e scrittura supporta i seguenti formati:
VDI, VMDK e VHD, ma non bisogna dimenticare che esiste la possibilità di generare e gestire dischi RAW e cioè, intervenire ed associare direttamente dischi fisici.

Oracle VM VirtualBox emula componenti hardware con una velocità dettata solo dall’hardware fisico di cui disponiamo, consentendo l’emulazione di una scheda grafica configurabile da un minimo di 12 Mb, l’emulazione di rete per molteplici schede di rete sia in versioni desktop che server, l’emulazione di schede audio e l’utilizzo di porte USB configurabili liberamente fino alla versione 3.0 (se supportata dal nostro hardware).

In molti hanno provato, su versioni GNU/Linux Server, a configurare l’emulazione video 3D, non riuscendo ad ottenere nessun risultato, in quanto tale modalità non dipende dalla quantità di memoria assegnata alla scheda video ma alle librerie OpenGL utilizzabili esclusivamente con le versioni GNU/Linux Desktop.

Oracle VM VirtualBox, consente l’installazione di Guest Additions, che non sono altro che drivers e applicazioni proprietarie che vanno installate separatamente sulle macchine virtuali create con Virtualbox, migliorando le performances e l’usabilità del sistema.

I benefici apportati dalle Guest Additions sono numerosi anche se non fondamentali per il corretto utilizzo del sistema guest e tra di essi c’è l’opportunità di gestire la cattura del puntatore del mouse in maniera semplificata, il miglioramento dei driver grafici, l’uso della clipboard tra sistema host e sistema guest, l’utilizzo delle porte USB come se fossero parte del nostro sistema hardware e altro ancora.

Non esistono regole fisse per determinare i requisiti minimi di Oracle VM VirtualBox in quanto possono differire molto, soprattutto a seconda del sistema operativo si intende virtualizzare.

La macchina reale dovrà avere come requisiti hardware almeno la somma delle risorse tra sistema operativo reale e virtualizzato, in quanto, se la macchina fisica host possiede le istruzioni di virtualizzazione hardware (Intel VT-x/Vanderpool o AMD-V) si potranno ottenere prestazioni simili a quelle della macchina reale, cosa contraria se Oracle VM VirtualBox è eseguito su una macchina non dotata di virtualizzazione hardware, le prestazioni saranno nettamente inferiori a quelle della macchina reale ed inoltre non sarà possibile utilizzare sistemi guest a 64 bit.

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