Nascita di una StartUp

Nascita di una StartUp per i funzionari della SHADOIT CONSULTANCY GROUP è sempre un lavoro che accende una nuova scintilla, nuova linfa e nuova adrenalina che riteniamo sempre necessaria per svolgere al meglio il nostro lavoro

Nascita di una Start Up

Quando ci viene commissionata una nuova application per la registrazione di una nuova società sia che possa essere implementata nel Delaware che in Inghilterra, il primo step al quale teniamo in particolar modo è l’incontro che può avvenire telefonicamente, via Skype o di persona.

Durante il primo colloquio abbiamo la possibilità di ascoltare le esigenze e le aspirazioni che ha il futuro manager e le problematiche che pensa dovrà fronteggiare per la nascita di una StartUp.

I nostri funzionari sono sempre solidali e preparati per spiegare e consigliare il manager sulle soluzioni a lui più idonee affinché il suo progetto possa spiccare il volo e perseguire una strada non accidentata che gli consenta di vedere giorno per giorno realizzare la propria idea.

Il lavoro prosegue, si stringono rapporti personali con il cliente e lo si segue passo dopo passo intervenendo su ogni possibile ostacolo si possa presentare e si registra la società grazie ad un nostro agente abilitato a farlo, attendendo trepidanti l’apparire dei documenti ufficiali…..la nuova company è nata ed è ora una giovane realtà pronta ad operare.

A questo punto ci si prepara accuratamente per poter fronteggiare tutte le richieste delle varie banche e nel frattempo il nostro agente effettua la segnalazione (per l’inghilterra) all’HMRC (agenzia delle tasse britannica) della new entry.

Viene il momento tanto atteso, il confronto con professionisti del mondo bancario che non vedono tanto di buon occhio la nascita di una StartUp da soggetti stranieri e mettono paletti e domande spesso studiate per rendere difficile la vita di chi vorrebbe poter lavorare con loro perché pretendono la massima serietà e preparazione professionale.

I nostri funzionari sono molto competenti e sempre pronti a fronteggiare tutte le evenienze per controbattere con la verità e con risposte adeguate alle varie situazioni, fornendo sempre argomentazioni molto esaustive e chiare che consentano al dirigente della banca di comprendere che ha davanti persone serie e che il futuro manager è una persona in grado di potersi inserire nel mondo del business.

Vengono approvati i documenti presso la banca, viene da noi approntata l’area di lavoro in multi valuta e vengono ordinate le debit card e dati consigli preziosi che l’imprenditore dovrà sempre tenere presenti, che gli saranno utili per portare avanti in piena autonomia il suo business ed il rapporto con la banca.

Passa qualche giorno e viene preparato uno smartphone con scheda inglese che oltre per un impiego di conversazione e messaggi sarà al cliente di enorme utilità per gestire il suo conto bancario con velocità e dinamicità.

Viene il giorno della consegna di tutta la documentazione, dello smartphone e degli ultimi consigli, gli viene detto di non sentirsi abbandonato perché da questo momento potrà iniziare ad operare con la sua nuova azienda e potrà in ogni istante mettersi in contatto con noi per qualsiasi problema in quanto la consulenza è di vitale importanza per la conduzione di un business atto alla nascita di una StartUp.

È finito il nostro lavoro, controlliamo che tutto sia in ordine, che il contratto sia stato rispettato fino all’ultimo rigo, ascoltiamo per un’ultima volta il cliente che per noi è stato come il seguire un amico e ci riuniamo per vedere e discutere di eventuali problematiche che si possono essere presentate e come sono state risolte, tutto questo perché è crescita aziendale e professionale anche per i nostri funzionari.

Ci guardiamo negli occhi ed oltre la soddisfazione si vede un pizzico di malinconia, ci si sente come un medico che ha assistito alla nascita di un bambino, lo segue per qualche tempo e poi lo vede andare via, come un attore al teatro al momento in cui la sua rappresentazione finisce e le luci di scena si abbassano ma, alla fine si è appagati e convinti che domani inizierà una nuova avventura professionale e ci saranno nuove sfide da vincere.

Spesso gli imprenditori pensano di aprire una nuova azienda ed hanno tante idee ma il nostro compito è convogliare tanti concetti e canalizzarli per rendergli più chiari gli obiettivi ed evitare errori procedurali, trascuratezza nella pianificazione e sostenibilità finanziaria ed altri errori che spesso si possono compiere quando si è agli inizi per la nascita di una StartUp, essendo noi convinti nella forza di chi ha il coraggio di scommettere su un futuro migliore.

Molti si domandano come nasce una nuova azienda e la risposta è sempre la stessa.

Le aziende nascono da idee, da appunti buttati giù in maniera spesso poco ordinata ma chiari nei concetti, da progetti grafici e spesso da processi che mutano durante lo sviluppo dei pensieri di un business che potrebbe consentirci di trasformare l’idea in un’attività lavorativa.

Bisogna sempre riuscire a concretizzare le idee affinché possano divenire processi economici, studiare il target che si vuole raggiungere e vedere qual’è il ROI (Return Of Investment) e cioè a seguito di un certo investimento quale sarà il ritorno economico finanziario dopo la nascita di una StartUp.

E’ necessario studiare il mercato e stimare il tempo che ci vorrà affinché il nostro progetto inizi a svilupparsi concretamente trasformandosi giorno dopo giorno e catturando l’attenzione di chi frequenta il mercato di riferimento.

Spesso è facile immaginare cosa potrà sviluppare la nostra idea ed in quanto tempo potrà affermarsi ma bisogna sempre tenere presente che i numeri statistici devono essere presi sempre con il beneficio del dubbio ed i ritorni economico finanziari che si pensa potrà portare dovranno inizialmente essere considerati sempre un decimo della stima effettuata; questo ci consentirà di non effettuare i cosiddetti passi falsi e di mettere in atto tutta una serie di operazioni necessarie allo sviluppo di un Business Plan.

Le idee più semplici, che non siano facili da replicare ed i flussi di cassa preventivati saranno le regole che ci consentiranno di sviluppare un buon business.

La preparazione delle proposte e dei contratti, l’ampliamento delle idee che dovranno trasformarsi in maniera ordinata, consentiranno ad un giovane imprenditore di trovare la giusta strada per il successo grazie alla nascita di una StartUp.

Il condurre simulazioni di analisi e lo studiare gli scenari economici consentirà di comprendere eventuali debolezze nella propria idea e trovare le giuste soluzioni per evitare il livello di rischio finanziario, riuscendo ad accaparrarsi la fiducia di chi sarà l’estimatore ed utilizzatore del nostro business, riuscendo in un tempo ragionevole a concretizzare il business e catturare la fiducia di chi ne sarà l’utilizzatore.

I nostri consulenti sono a vostra completa disposizione, se siete seriamente interessati non pensateci e contattateci

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Nascita di una Start Up

Inghilterra per il business

Inghilterra per il business, ecco riaffiorare tutta una serie di prospettive che richiedono sicuramente l’attenzione di chi vuol fare affari reali e soprattutto velocemente come non si è solitamente abituati

Inghilterra per il business

Bisogna innanzi tutto dire che in Inghilterra la tassazione è una delle più apprezzabili in quanto è trasparente ed ha un’aliquota fissa al 19% fino ad 1.500.000 GBP (un milione e mezzo di sterline) e già il fatto di poter pagare delle tasse adeguate al lavoro che uno svolge è il maggior vantaggio che possiamo trovare in un’Europa continuamente vessata.

Contrariamente ad altri Stati che adottano politiche fiscali molto aggressive, da stato di polizia, l’Inghilterra predilige la pace sociale e la fiducia verso i propri contribuenti che difficilmente tradiscono le aspettative di questo importante e serio Stato.

Il business scorre veloce e proprio in virtù del fatto che oggi possiamo vendere partite di occhiali e domani possiamo decidere di vendere interi bancali di patate, il profitto è al primo posto e le aziende godono di tutta una serie di innumerevoli vantaggi fiscali dettati da una vera e reale semplificazione burocratica che ne snellisce e rende veloce le possibilità offerte dai mercati internazionali.

Con il BREXIT, si sta vagliando la possibilità di abbattere ulteriormente le aliquote fiscali e si ventila l’occasione per scendere da un 19% ad un 10% grazie all’alleggerimento ottenuto con la separazione dal pesante fardello europeo rendendo primaria l’Inghilterra per il business

Molti professionisti suggeriscono, prima di registrare una società in Inghilterra, di registrarne una o alle Maldive, o nel Belize o nel Delaware per poi farle diventare azioniste di maggioranza nelle neo società che si andranno a costituire in Gran Bretagna.

Ciò non è, secondo i nostri consulenti, di primaria necessità, in quanto si possono comunque sottoscrivere contratti di agenzia con altre società e corrispondere il 95% dei profitti lasciandone un 5% in Inghilterra, sui cui importi dovremo andare a pagarne le tasse.

La differenza sostanziale consta nel fatto che il mantenere una netta separazione tra le aziende, ci potrebbe tornare utile in un prossimo futuro nel caso di problemi con la società inglese, pur potendone abbattere la già esigua tassazione.

Aprire una società in Inghilterra per il business è aver acquisito una marcia in più rispetto ai propri competitor europei e soprattutto italiani, perché innanzitutto non c’e’ il fardello del Data Protection Agency (Garante Privacy) che ci obbliga a registrazioni fantasiose, ma è necessario solamente il rispetto della net-etiquette e delle norme sul trattamento dei dati.

Non abbiamo il problema di dichiarare l’IVA in quanto non viene rilasciata la partita IVA se non raggiungiamo un’importo lordo di 83.000 Sterline ed il tempo per ottenerla varia dai 3 mesi ai 5 mesi ed a fine anno, nel caso avessimo superato tale importo, dovremo pagare solo il 10% sul reddito.

I notai ai quali siamo abituati per redigere contratti, sviluppare eventuali rapporti societari ed altro, non sono più il cardine portante delle società in quanto tutte le operazioni si possono svolgere velocemente senza la loro indispensabile presenza con un risparmio non indifferente.

Inghilterra per il business

Le società non pagano tasse fino al compimento del ventunesimo mese e si avrà il solo obbligo di tenere la contabilità in modo semplice, ordinato e veloce grazie anche ad alcune applicazioni online molto intuitive o utilizzando il pacchetto di fatturazione della SHADOIT CONSULTANCY GROUP.

La forma societaria più utilizzata in Inghilterra è la Ltd (Private Limited Company) che è l’equivalente delle Società a Responsabilità Limitata (Srl) italiane ma con la differenza che una Limited inglese gode di vantaggi inimmaginabili per un manager abituato a lavorare con società italiane, distinguendosi per snellezza, economicità nella costituzione e stesura di contratti.

In Inghilterra per il business, le Limited inglesi possono avere fino a due Director (Amministratori) ma solitamente ne viene nominato solamente uno che può anche essere unico azionista (shareholder), non vi è un limite alla somma minima da versare per la costituzione societaria (può essere dichiarato anche un capitale sociale da 1 GBP), e diversamente dalle Srl italiane, per quanto esista una separazione dai soci e amministratori rispondendo solo con il capitale sociale o percentuale di esso, difficilmente un Director viene perseguitato se la società non riesce a spiccare bene finanziariamente.

Con la realizzazione del BREXIT e l’accordo con l’Unione Europea, l’Inghilterra è riuscita ad accaparrarsi ulteriormente i benefici di cui già godeva nel passato per il libero commercio e gli scambi commerciali, avendo però mano libera per accordi bilaterali con altri Paesi senza i limiti che l’Unione Europea impone ai propri Stati membri.

Esiste comunque il problema che molti si pongono per ciò che viene definita estero vestizione, ma è anche questa una delle tante vessazioni che alcuni Stati cercano di mettere in piedi per tassare i propri cittadini e per evitarne gli effetti, si ricorre ai cosiddetti “nominee” e cioè, persone residenti in Inghilterra che prestano il proprio nominativo per farci da Director e Shareholders, rilasciandoci una deposizione fiduciaria (nel caso degli shareholders) ed una procura (nel caso dei Director) e consentendoci legalmente di pilotare la società come meglio crediamo possa essere per il business che intendiamo sviluppare, oppure costituendo prima una società nel Delaware (USA) che tra l’altro ha tassazione 0 (zero) e poi incorporando la società in Inghilterra come Ltd dove la società del Delaware (USA) è detentrice del 100% del pacchetto azionario (shareholder) ed anche se noi siamo nominati Director, non è indispensabile che percepiamo uno stipendio che dovrebbe, a rigor di logica, essere tassato nello Stato di nostra residenza e quindi potremo sfruttare l’occasione dell’Inghilterra per il business.

Inghilterra per il business

Se vorrete aprire una società offshore in Inghilterra, la SHADOIT CONSULTANCY GROUP vi metterà a disposizione tutta la sua esperienza ed assistenza dettata da importanti consulenti finanziari e società partner di rilevante esperienza ed importanza, consentendovi di raggiungere velocemente il vostro obbiettivo in tutta sicurezza ed in piena legalità e soprattutto con una burocrazia minima.

Potrete sempre contare sulla consulenza dei nostri professionisti e dei nostri partner per le vostre operazioni di business, per la ricerca di eventuali investitori in vostri progetti e per proteggere i vostri capitali ed i vostri beni grazie anche alla stretta collaborazione esistente con un’importante e soprattutto, seria società Corporation di Panama, che potrà costituire fondazioni che metteranno al riparo i vostri beni o richiederci di registrare società LLC nello Stato del Delaware (USA) per proteggere i vostri beni e capitali ottenendo documentazione perfettamente in linea con gli standard europei (documenti apostillati e notarizzati come prescrive la convenzione dell’AIA).

Potrete richiederci di agire in vostro nome (rapporto fiduciario) e potrete richiederci l’apertura di conti correnti bancari in Paesi geo politicamente stabili dove altri non potrebbero riuscire nell’impresa in quanto non siete residenti in quel Paese, ma dove noi, abbiamo stretto nel tempo rapporti d’affari e rapporti statuali di primaria importanza.

La nostra guida per il vostro business sarà un valore aggiunto che vi consentirà di fare affari velocemente ed in totale sicurezza, potendo avvalervi anche di esperti avvocati con notevole esperienza in diritto internazionale, esperti commercialisti e funzionari di primissimo livello con anni di esperienza maturata dietro le spalle in prestigiose azienInghilterra per il businessde internazionali.

I nostri consulenti sono a vostra completa disposizione, se siete seriamente interessati non pensateci e contattateci

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Inghilterra per il business

Proteggere i risparmi bancari ed i beni

Proteggere i risparmi bancari, questa è la preoccupazione che sta mettendo in crisi migliaia di famiglie di risparmiatori italiani contrariamente a quanto accade in Gran Bretagna dove l’economia ed una finanza territoriale molto solida respira aria diversa anche se i mass-media fanno credere ci sia una crisi istituzionale

Proteggere i risparmi bancari ed i beni

Il Governo italiano con i suoi atteggiamenti irriducibili, non cercando di ripensare in alcun modo al cambio della manovra finanziaria, ma facendo solo piccolissimi aggiustamenti per consentire il mantenimento di promesse elettorali bellissime per un popolo tanto vessato per cui sono arrivati a 5.000.000 (cinquemilioni) di persone alla soglia della povertà, dove per effettuarle dovrebbe avere le finanze statali in ordine e non un debito pubblico spaventoso, sta arrivando allo scontro con l’Unione Europea.

Tutto parte da pensieri anti europeisti dei due partiti di maggioranza che ante elezioni inneggiavano al ritorno alla Lira come la soluzione a tutti i mali dell’Italia, non dicendo però che varrebbe solo il 70% di un Euro a causa dell’immediata svalutazione (70 cents per 1 Euro) e che i debiti dovrebbe comunque ripagarli non nella ex nuova valuta sovrana ma nella valuta ad oggi corrente (Euro).

L’italianità ed il ritorno alla pretesa di rispetto da parte degli altri Paesi è lodevole ed anche alcuni di noi della SHADOIT CONSULTANCY GROUP che sono italiani vorrebbero il bene del proprio Paese perché lo amano ed ogni giorno provano disappunto ed indignazione per quanto sta accadendo, ma non siamo professionalmente, assolutamente d’accordo con questi sistemi anti economici e finanziariamente pericolosi, che porteranno ad una sicura recessione dopo un primo rimbalzo finanziario e probabilmente ancora più povertà con il possibile avvento della Troika che distrusse economicamente la Grecia.

Cominciamo con il dire che dopo l”approvazione del bail-in i correntisti delle banche sono tenuti a partecipare con i propri risparmi al risanamento della banca in caso di fallimento o di probabile fallimento e che già questo è un profondo rischio per chi detiene capitali sui propri conti correnti senza aver diversificato i propri investimenti.

Perché gli italiani hanno paura della crisi economica ?

Le affermazioni di un azionista partitico del Governo italiano, quelle da sempre decantate anche dai governi precedenti sulla solidità del Paese grazie all’educazione degli italiani propensi al risparmio bancario, hanno fatto luccicare gli occhi ad altri Paesi dell’Euro-gruppo che pur avendo le finanze in ordine o quasi in ordine, non godono della ricchezza economica dell’Italia e correttamente, Germania in testa, hanno già ventilato la possibilità di far abbassare il debito pubblico italiano con l’aiuto economico dei cittadini italiani per mezzo di un prelievo forzoso pari al 20% su tutti i conti correnti bancari portando gli italiani ad agire per proteggere i risparmi bancari ed i beni.

Inutile la mossa delle banche italiane che stanno proponendo il cambio in altra valuta, perché pur facendo quest’operazione, in caso di prelievo forzoso non potrebbero che ottemperare alla direttiva governativa e nel frattempo hanno immediatamente capitalizzato e guadagnato sul cambio effettuato.

In caso di ritorno alla Lira e di prelievo forzoso per evitare la Troika europea, non verrebbero colpiti solo i risparmi ma anche gli stipendi degli statali e le pensioni che fanno parte anche quelle delle finanze pubbliche italiane, ma questo se ne guardano bene tutti dal dirlo; verrebbe messo in ginocchio uno Stato fondatore dell’Unione Europea.

Stesso il fatto che alcuni pseudo economisti dicano che l’acquisto di titoli di Stato italiani ed i Bond italiani sono un investimento sicuro e garantito non corrisponde alla realtà, in quanto in caso di grave crisi e ritorno alla Lira, verrebbero ridenominati subito nella ex-nuova valuta con una perdita finanziaria inimmaginabile nel peggior caso: “Il default”.

Discorso diverso sarebbe per le azioni italiane, dove molto probabilmente troverebbero un apprezzamento in borsa per bilanciare la svalutazione nel primo periodo di rimbalzo, ma la perdita di valore della nuova valuta sarebbe nettamente più elevato ricordando sempre che questo non varrebbe per i titoli bancari in quanto le banche con miliardi di bond italiani e perdita elevatissima di capitali, sarebbero a rischio di fallimento ed è quindi chiaro cosa accadrebbe all’Italia se decidesse di uscire dall’Unione Europea.

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Come si può tutelare i risparmi e quindi i capitali ?

Non è molto complicato comprendere che bisogna diversificare su più investimenti e spostare i propri risparmi su banche diverse, sia appartenenti all’Eurozona che al di fuori dell’Unione Europea ma in Stati geo-politicamente affidabili e sicuri e soprattutto con banche che abbiano agenzie presenti almeno nel Regno Unito dove è importante proteggere i risparmi bancari ed i beni.

Il consiglio che molti operatori stanno elargendo, è quello di aprire dei conti correnti online e di spostare i propri capitali, ma ciò non corrisponde ad un buon consiglio, in quanto molte e-bank si sono rivelate nel tempo poco affidabili perché sprovviste di Licenza Bancaria e quindi con un serio rischio per avere un capitale garantito, specialmente in questo periodo difficile per le economie finanziarie europee.

Inutile ribadire il concetto di NON EVASIONE, in quanto è sufficiente dichiarare il proprio conto corrente che MAI potrà essere comunque oggetto di patrimoniale se aperto in uno Stato estero e pagare l’IVAFE ed il 2×1000 sulla giacenza media annuale allo Stato italiano, quindi una cifra irrisoria tutelata anche dalla Banca Centrale Europea con regole molto stringenti e sicure che aiutano a proteggere i risparmi bancari.

E’ normale pensare di acquistare titoli di altri Stati finanziariamente solidi e sicuri come bene rifugio, direttamente su borse estere e grazie ad agenti di borsa accreditati ed è un’operazione che già molte banche italiane hanno iniziato a fare nel silenzio più totale, per garantire i propri azionisti.

Il Governo italiano ha negato di aver iniziato a parlare di ritorno alla Lira, giocando sul fatto che la gente, con i problemi giornalieri di lavoro, familiari e finanziari, si sia dimenticata che i due partiti che lo compongono, fino a pochi mesi prima delle elezioni, prospettavano proprio l’uscita dall’Euro e cercarono di mettere a capo del Ministero Economie e Finanze, un forte euro-scettico che parlava di “cigno nero” e prospettava la strada del sovranismo economico: “Il Prof. Paolo Savona”, illustre accademico italiano ed espertissimo di finanza mondiale.

Se una persona non ha dimestichezza con i mercati, deve affidarsi ad esperti broker regolarmente iscritti all’albo, in quanto il pericolo di finire nelle mani di truffatori o speculatori, in questo periodo è molto elevato, specialmente se sono operatori non indipendenti legati alle banche e che cercano di invogliare su titoli bancari di Istituti al momento considerati sicuri (classico esempio le banche italiane fallite e la totale perdita dei risparmi degli investitori) mettendo a rischio il fatto di proteggere i risparmi bancari.

Il consiglio dei consulenti finanziari della SHADOIT CONSULTANCY GROUP è quello di affidarsi a broker appartenenti a società indipendenti estere o a broker indipendenti non legati al territorio italiano per avere sempre il massimo della loro obbiettività per le valutazioni economiche finanziarie che saranno portati a dare.

Ma le possibilità di proteggere i propri beni e capitali non si esauriscono con le risorse protette nella pancia delle banche, in quanto è conveniente costituire società estere, avere un passaporto per tutti i propri familiari, costituire trust e cedere i patrimoni alle proprie società come fondo fiduciario o parte del capitale sociale, per fare in modo che diventino intoccabili in caso di disastro economico dello Stato italiano.

Oppure si può ricorrere a strumenti come il mandato fiduciario, uno strumento molto interessante dal punto di vista giuridico, mediante il quale pur rimanendo in capo al mandante della titolarità più completa del bene, viene attribuita alla società mandataria l’amministrazione del bene per realizzare un interesse del fiduciante, garantendosi così riservatezza e l’amministrazione di beni ma con dei costi per la consulenza finanziaria e per chi amministra il bene o capitale per proteggere i risparmi bancari ed i beni.

Esistono anche altri strumenti di fondamentale importanza, quali le fondazioni di diritto ed interesse privato che, grazie ai nostri partner possono essere utili per garantire la corretta gestione del proprio patrimonio immobiliare con possibilità di Trust.

Per quanto riguarda il vostro denaro, esistono soluzioni abbastanza sicure quali i conti correnti bancari offshore, i conti correnti bancari cifrati ed molte altre soluzioni che contattandoci potremo offrirvi.

Inutile è quindi pensare ad investire sul buon vecchio mattone, perché con la perdita percentuale sul valore di acquisto dell’investimento che ad oggi si è attestata ad un 23%, con il rischio di una patrimoniale che ne abbatterebbe ulteriormente il valore e con un ipotetico rischio del default dell’Italia, non è più da considerarsi un buon investimento per proteggere i risparmi bancari ed i beni.

Proteggere i risparmi bancari ed i beni

Spread veleggia sui mercati

Spread veleggia sui mercati seguito dal deficit che oscilla pericolosamente, sono due frasi le cui parole incomprensibili vengono ascoltate in televisione ma di cui molti ancora non riescono a comprenderne la reale differenza e che in quest’ultimo periodo dell’anno 2018 sta allarmando i mercati che operano con i titoli di Stato italiani

Spread - Conti Correnti - Mario Monti

Spread è un termine anglosassone utilizzato in borsa per indicare la liquidità di un mercato finanziario, praticamente può essere inteso come la differenza tra il tasso di rendimento di un’obbligazione e quello di un altro titolo preso a riferimento come nel caso dell’Italia i BTP che vengono contrapposti ai BUND (titoli di Stato tedeschi), il tutto determinato dai mercati azionari su base giornaliera.

In parole ancora più semplici possiamo dire che più le agenzie di rating abbassano l’affidabilità di un Paese, più aumenta lo spread che non è altro che il tasso in percentuale che occorre all’investitore per assicurare il suo credito, laddove qualora non lo assicurasse guadagnerebbe la percentuale per il prestito dei soldi ad uno Stato più i soldi che ha dichiarato essergli serviti per assicurare il suo credito.

Tale assicurazione chiamata CDS (Credit Default Swap), spesso è stata disattesa e gli speculatori ci hanno lautamente guadagnato e più è elevato lo spread, maggiore sarà il guadagno dell’investitore.

In questo momento storico, contrariamente a quanto molti possano pensare, il tasso d’interesse a cui i BTP a 10 anni vengono offerti sui mercati è molto più conveniente per chi intende speculare, perché l’interesse è dettato dal rischio di un titolo e per l’Italia il mercato in contro tendenza, sempre che non si tratti di fondi pensionistici americani, ma per chi ha interesse a guadagnare e rischiare, offre un rendimento assai interessante.

Con la manovra finanziaria approntata dal Governo italiano, la bocciatura europea e la caparbietà tutta italiana a non voler rivedere le posizioni assistenzialiste che non portano ad una sferzata economica per la ripresa ma una semplice partita di giro, il rendimento è soggetto a fluttuazioni non prevedibili se non al ribasso con l’aumento dello spread e l’aumento del rischio e quindi della percentuale di rendimento sui BTP pur di poterli piazzare sui mercati.

Lo spread italiano è aumentato vertiginosamente con le varie contrapposizioni tra i vice premier ed i commissari europei che a borse aperte giocavano a botta e risposta mettendo in moto un allarmismo negli investitori che conduceva alla vendita dei titoli di Stato italiani con relativo aumento dello spread ed incremento del tasso percentile di rendimento.

La tempesta perfetta che sta per scatenarsi e l’allarmismo dimostrato anche al ministro delle finanze italiane da parte dell’EcoFin mette in luce platealmente come il debito sovrano non sia legato solamente al singolo Paese ma sia parte di un progetto a più ampio respiro, che rischia il coinvolgimento degli altri Stati dell’Unione Europea.

Spread è in definitiva, la differenza esistente tra due titoli di Stato dove viene preso come titolo base quello maggiormente affidabile per stabilità e forza finanziaria che nel caso europeo è il Bund tedesco (Germania con valutazione del rating in AAA) ed il titolo che si vuole esaminare e valutare economicamente che per l’Italia è il BTP e per entrambi i titoli si prendono come riferimento quelli a più lunga scadenza e cioè i decennali, che danno uno specchio della stabilità e solidità delle economie di un Paese.

Ora che abbiamo una visione più chiara di cosa è lo “Spread”, possiamo anche iniziare a comprendere il motivo per cui esiste la differenza espressa in percentile quando vengono proposti i titoli di Stato e cioè più alto è il rischio e maggiore sarà la percentuale offerta a lunga scadenza sui titoli di uno Stato.

Il rapporto tra lo spread ed i conti pubblici di uno Stato NON è finemente e strettamente legato, in quanto lo spread potrebbe salire ed i costi sul debito abbassarsi, tutto è determinato dal rendimento dei titoli di Stato presi come riferimento che più sono solidi e più il percentile è basso, quindi il titolo di Stato con lo spread più elevato offre a questo punto una controversa convenienza maggiore anche con una stabilità di rischio superiore e vice versa.

Per l’Italia esiste un debito pubblico accertato a circa 2300 miliardi di euro e tale debito è per lo più determinato dai titoli di Stato che di volta in volta con scadenza decennale, porteranno a chi li ha acquistati un interesse sull’investimento.

Tenendo presente che il risparmio degli italiani ammonta a più del doppio del debito pubblico contratto, gli investitori hanno la quasi certezza che lo Stato italiano onorerà il suo debito dando rassicurazioni ai mercati sulla convenienza di acquisto.

Ultimamente si è tornato a parlare di spread italiano in quanto il nuovo Governo che si è insediato in questo Stato europeo, ha iniziato quasi subito a non voler proseguire al risanamento dell’economia ma ha fatto subito percepire ai mercati con vari proclami, che avrebbe fatto più deficit (debito) mettendo a rischio le finanze italiane e di tutti i suoi cittadini, nascondendosi dietro quella che definisce la “manovra del popolo” quando è perfettamente al corrente della situazione industriale del proprio Stato, dell’inadeguatezza delle proprie infrastrutture ormai ridotte al lumicino e della mancanza di una seria offerta di posti di lavoro.

Un illustre personalità salvò, per quanto ad oggi non se ne vogliano riconoscere i meriti, l’Italia dal default che molti politici di parte definirono “Tempesta Perfetta” causa della caduta di un Governo, non ricordandosi però che quando furono toccate al ribasso in borsa alcune importanti aziende, il loro Primo Ministro rassegnò le dimissioni per colpa di un grande complesso industriale al quale era legato ed una legge sul conflitto di interesse non del tutto blindata.

Lo spread aveva raggiunto e superato quota 500, l’Italia era entrata in recessione e non aleggiava ma era già stato preannunciato l’arrivo della Troika che avrebbe dovuto risanare i bilanci dello Stato italiano, quando apparve dal nulla una personalità tenuta in altissima considerazione dai vertici europei che prima fu nominato Senatore della Repubblica Italiana e poi prese in mano le redini del Governo italiano riportando con molta fatica i bilanci ad una situazione accettabile per riacquistare la fiducia degli investitori: il Prof. Mario Monti.

E’ ovvio che per risanare un bilancio destinato all’evaporazione dovette fare delle manovre finanziarie molto dure e spesso criticabili, ma proprio grazie alle sue profonde conoscenze professionali, riuscì ad evitare la catastrofe che ad oggi in molti dicono orchestrata da altri Stati.

Nelle ultime interviste che ha rilasciato quest’alta personalità, ha detto chiaramente che con la manovra assistenzialista e non di crescita anche eventualmente data da una detassazione per le imprese, da una sburocratizzazione del sistema italiano, da un deficit che l’Unione Europea avrebbe anche potuto accettare se orientato ad un tentativo di crescita e sferzata verso i mercati favorendo la nascita e l’ingresso di altre imprese che creano occupazione, l’Italia rischia con l’elevato spread, di tornare ad una pericolosissima recessione dove il suo salvataggio è già stato palesemente annunciato con il prendere soldi dai conti correnti e dai beni degli italiani dandogli in contro partita a quel punto, dei Titoli di Stato ad altissimo rischio in quanto le agenzie di rating definirebbero la stabilità economica italiana a livello di Titoli spazzatura e quindi rilasciando inutili pezzi di carta in contro partita.

Molte testate politicizzate hanno ovviamente attaccato le dichiarazioni di quest’illustre persona cercando di buttare ancora una volta fumo negli occhi dei cittadini italiani ma non pensando che l’eventuale arrivo della Troika metterebbe in ginocchio il Paese al pari della Grecia e del Portogallo, dove quest’ultimo con il silenzio di tutti ha visto il volatilizzarsi della propria flebile economia e la vaporizzazione dell’80% delle proprie imprese.

L’affermazione del Prof. Mario Monti è stata dettata dal pericolo incombente per le tasche degli italiani dove, qualora il Governo italiano bi-partitico, rendendosi conto di non riuscire a soddisfare il reperimento di soldi sul mercato nella percentuale necessaria al mantenimento di promesse elettorali degne solo di un libro delle favole, sicuramente anche a seguito delle dichiarazioni già pubblicamente rilasciate da uno dei due vice-premier, farebbe ricorso ai risparmi degli italiani e l’unica strada percorribile grazie soprattutto alla tanto cattiva Europa, è l’apertura di conti correnti in Paesi europei permessa proprio dalle leggi in vigore.

Riguardo l’uscita dall’Euro, paventata in tempi ante Governo dai due partiti di maggioranza, il Prof. Mario Monti si dice preoccupato dallo scenario che potrebbe avverarsi con l’uscita dell’Italia dall’Euro, dove il Governo visto l’impennarsi dello spread, potrebbe impedire con leggi anti europee e totalitaristiche l’uscita dei capitali per poi poterli utilizzare per la sua sopravvivenza.

Spread - Mario Monti - Back Finanza

Aprire un conto bancario estero

Aprire un conto bancario estero è un’operazione perfettamente legale sia per la legislazione italiana che per quella europea ma deve essere svolta con la massima trasparenza e sotto l’esperta guida di un consulente finanziario.

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L’ausilio di un professionista è utile per non incorrere in problematiche sempre in agguato ed essere agevolati dalle normative di legge che proteggono le operazioni economiche bancarie tra Stati.

Inutile è dire che aprire un conto bancario estero non esime dal dichiarare la propria redditualità ed i propri conti correnti esteri al fisco, ma anzi, è la possibilità per tutelare i capitali diversificandoli dalle banche dello Stato di appartenenza dove spesso, a causa di periodi storici particolari, potrebbero essere a rischio.

La decisione di aprire un conto bancario estero può essere vantaggiosa nel momento in cui si hanno timori sulla solidità del sistema finanziario del proprio Stato e può portare a scelte diverse che possano garantirci anche una maggior redditività diminuendo il rischio, come l’aprire una società all’estero che operi realmente a livello internazionale, investire una parte dei capitali in fondi di investimento, il costo delle operazioni bancarie nettamente più basse ed una maggior possibilità di investimenti esteri ricordandoci che il profitto non è un reato ma un vantaggio per chi lo realizza.

Nell’Unione Europea, tutti i cittadini di uno Stato membro hanno il diritto di aprire un conto bancario, a parte qualche eccezione come la Gran Bretagna che ha dato una forte stretta a questa pratica consentendone l’apertura solo ai cittadini residenti.

Il trasferimento delle somme deve sempre avvenire seguendo l’iter bancario in modo da consentire la massima trasparenza e tracciabilità ma soprattutto, rispettando le normative legali che tuteleranno i capitali per rispettare l’inoppugnabilità di evasione fiscale o di fondi di dubbia provenienza.

Nel momento in cui viene effettuata l’operazione di aprire un conto bancario estero, a prescindere dalla rilevanza del capitale versato, avremo comunque l’obbligo in fase di dichiarazione dei redditi, di far compilare ad un commercialista o compilare noi stessi i conti correnti esteri e nel caso di cittadini italiani, il quadro RW riquadro PF dichiarando la giacenza media dell’anno, lo Stato di appartenenza dell’agenzia bancaria ed il nome dell’Istituzione bancaria dove sono depositati i capitali, eventualmente per rendere la cosa ancora più trasparente, potremo tranquillamente dichiarare le coordinate bancarie (tanto nessuno potrà prelevare nulla) e non dovremo dimenticarci di versare la tassa di Euro 34,20 per ogni conto bancario detenuto, dovuta allo Stato Italiano se siamo cittadini residenti in Italia.

Tutte le operazioni di scelta bancaria, di eventuali investimenti e di apertura di un conto bancario estero, se realizzate da un professionista in maniera corretta, consentiranno il rispetto della massima legalità adattandosi meglio alle esigenze reali del cliente.

I funzionari della SHADOIT CONSULTANCY GROUP, possono aiutarvi nelle varie operazioni iniziando da una seria ed approfondita consulenza per essere sicuri che l’esigenza di aprire un conto bancario estero e/o eventuali investimenti, derivino effettivamente da una riflessione serena e certa che consenta un valore aggiunto all’investimento del cliente per proteggere i risparmi bancari ed i beni del cliente.

Aprire un conto bancario estero è conveniente anche per quanto riguarda l’Italia che in questo momento storico sta attraversando un periodo difficile.

Se cerchiamo su internet, troveremo anche filmati del vice premier italiano Salvini e dell’economista del suo partito Borghi, che dicono apertamente che se dovessimo abbandonare l’Euro per il ritorno alla moneta sovrana la cosa dovrebbe essere tenuta segreta fino all’ultimo istante e ciò vorrebbe dire che un venerdì gli italiani andranno a dormire con l’Euro e si risveglieranno con il conto congelato per 30 giorni e solo in seguito si renderanno conto che i propri risparmi sono stati convertiti in Lire e per di più svalutati di un quarto e cioè il valore del proprio patrimonio si ridurrebbe dal 50% al 25%, uno scenario Argentino se non Venezuelano.

Fortunatamente lo scenario apocalittico italiano molti lo possono scongiurare aprendo conti bancari regolari all’estero e spostando i propri patrimoni legalmente, attenendosi alle leggi in vigore nel proprio Stato.

L’uscita dall’Euro per un Paese fondatore come l’Italia sarebbe un’apocalisse che è stata già presa in considerazione dalla Banca Centrale Europea che nei 30 giorni, aggredirebbe i risparmi degli italiani, senza che il Governo possa fare niente se non proclami che cadrebbero nel vuoto, per riprendersi il valore del debito pubblico acquistato dall’Istituto Bancario Centrale con il quantitative easing.

conto bancario estero

Aprire un conto bancario estero è comunque una buona prospettiva per i propri risparmi, sapendo che lo si può amministrare con l’Home Banking (internet Banking), si possono quindi fare tutti i bonifici che necessitano ed utilizzare il proprio denaro per mezzo di Debit Card (Carte di Credito Ricaricabili) avendo anche la possibilità di eventuali investimenti flash che solitamente con la burocrazia delle proprie banche viene impedita.

L’uscita dall’Euro coinvolgerebbe uno scenario disastroso per l’Italia, contrariamente a quanto accadrà alla Gran Bretagna che avendo sempre mantenuto una propria moneta GBP (Great British Pound) ed una sua Banca Centrale (Banca d’Inghilterra) che eviterà con il BREXIT la svalutazione delle abitazioni (immobili), la svalutazione in borsa delle proprie aziende ed altri disastri economici finanziari a cui altri Paesi andrebbero incontro.

Con il declassamento da parte delle agenzie di rating del debito pubblico italiano si avvicina lo spettro del default per alcuni istituti finanziari italiani di cui, ovviamente, risulta un terno al lotto indovinare chi sarà il primo ed i risparmi degli italiani sarebbero a forte rischio.

Al giorno d’oggi la sicurezza degli investimenti per un mercato finanziario sempre in fibrillazione diventa necessaria e necessario è capire come rendere sicuro e protetto il proprio patrimonio.

Contrariamente a ciò che avviene per altri Paesi anche extra U.E., l’Italia ha una scarsa cultura finanziaria ed i suoi cittadini, dopo tanti annunci avvenuti nell’ultimo ventennio ad opera dei Governi che si sono succeduti, hanno disimparato le elementari normative vigenti sia a livello internazionale, ma soprattutto vigenti nell’Unione Europea e dell’Italia stessa avendo oramai la paura di aprire un conto bancario estero e domandandosi della perfetta legalità laddove ribadiamo da sempre che è una cosa perfettamente legittima e non ci sono limiti o preclusioni se fatta alla luce del sole e soprattutto sotto l’attenta guida di un funzionario esperto in politiche bancarie ed internazionali.

Aprire un conto bancario estero è un valido strumento per sentirsi garantiti in caso di default e perdita di valore dei BTP italiani mettendo al sicuro i propri risparmi avvantaggiandosi anche di una migliore redditività, minori spese ed eventuali investimenti in valuta.

CONTI CORRENTI BANCARI OFFSHORE

Una cosa a cui spesso non si pensa, è che il costituire una società inglese ed il trasferire i propri averi come fondo societario è un’operazione perfettamente lecita ed anzi, lo si può considerare un’ottimo investimento in periodi in cui i fondi personali possono essere aggrediti o da crisi finanziarie o da eventuali pignoramenti o da strane tassazioni o fallimenti bancari che potrebbero portare al dissesto finanziario e, la diversificazione su diversi Istituti Finanziari che aprono il conto corrente bancario estero ad una società, sono cosa normale e perfettamente legale, dividendo i fondi in banche poste in diversi Stati in modo da avere il massimo della tranquillità.

E’ normale che possano avvenire possibili controlli, ma nel tal caso, basta aver conservato con cura tutta la documentazione che consenta di dimostrare la liceità delle varie operazioni svolte in tutta regolarità e trasparenza e nessuno potrà trovare da obiettare nulla.

 

Per chi invece vuole operare personalmente non importandosi di costituire società, siamo sempre a ricordare l’evasione dell’IVAFE e cioè l’imposta patrimoniale da pagare per le attività finanziarie detenute in Paesi esteri con la semplice dichiarazione e pagamento fisso pari ad oggi, a € 34,20 che costituisce una somma accettabilissima per chiunque e che mette al riparo da eventuali ritorsioni fiscali.

Aprire un conto corrente estero serve a mettersi al sicuro da un rischio bancario del proprio Paese e non a trasferire illegalmente i propri soldi o generare fondi neri, non bisogna mai farsi incantare da fantastiche promesse che nessuno potrà mai mantenere, lo scopo di un conto bancario estero deve essere solo per investimento e protezione del proprio patrimonio.

Tutta l’operatività bancaria viene effettuata con l’Internet Banking o meglio, quello che molti conoscono come Home-Banking, con una carta di debito (carta di credito ricaricabile) con costi che sono di gran lunga inferiori a quelli praticati solitamente nelle banche del proprio Paese e con la semplicità di gestione di un comune conto bancario, oltre che spesso, poterlo amministrare dal proprio cellulare.

Purtroppo in questo periodo di economia al ribasso, un creditore potrebbe voler pignorare il saldo attivo di un debitore e potrebbe farlo anche nel caso in cui il debitore abbia un conto bancario estero, ma nulla toglie al debitore di investire nei fondi di una società offshore o estero-europea o investire in una società LLC americana rendendo di fatto inattaccabile il patrimonio, tanto più che i conti correnti extra U.E. rendono l’operazione di recupero quasi impossibile.

La SHADOIT CONSULTANCY GROUP conta sull’elevata professionalità dei propri consulenti e sull’appoggio di società partner finanziarie di provata, lunghissima e privilegiata esperienza, che potranno aiutarvi nel risolvere i vostri problemi, basterà solo CONTATTARCI

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