Libia ad una pace lontana dove a seguito dell’incontro avvenuto in Italia con il Primo Ministro Conte che poteva dare l’apparenza di una svolta di pace, a poche ore di distanza il generale Khalifa Belqasim Haftar proclamatosi autonomamente presidente della Cirenaica, ha respinto con forza la proposta per un cessate il fuoco portata avanti anche da Russia e Turchia congiuntamente.
Libia ad una pace lontana, una frase che non avremmo voluto sentire in quanto stà infiammando il medio oriente forse in modo peggiore di quanto abbiamo avuto modo di osservare in Siria, un Paese portato alla distruzione economico finanziaria e soprattutto colma delle barbarie perpetrate sulla vita di coloro che ancora ci vivono.
L’ONU precedentemente, con la firma della maggior parte dei Paesi che ne fanno parte, aveva accettato e votato la nomina del presidente Al Sarraj per condurre fuori dall’abisso in cui l’aveva trascinata la Francia con l’appoggio di altri Stati europei il proprio Paese, consentendogli di dare alla Libia un governo transitorio.
Ma la brama di potere che come sempre ha portato nuovamente la Libia ad una pace lontana tentando l’essere umano, ha fatto in modo che un generale comandante delle truppe dell’ex Colonnello Mu’ammar Gheddafi potesse prendere il controllo dei un’area maggioritaria del territorio libico.
Non dimentichiamo che nel 1987 durante la guerra contro il Ciad, il generale Kalif Haftar cadde prigioniero ed avendo riunito un piccolo esercito di 2000 prigionieri libici con l’aiuto degli americani in cambio del rovesciamento del regime libico, riuscì nell’impresa guadagnandosi addirittura la cittadinanza U.S.A. sicuramente con l’appoggio della C.I.A. e dell’allora presidente statunitense, ma questo è tutto da provare.
Rimane il fatto che la Francia aprì un conflitto in piena regola con la Libia, trascinò gli altri Paesi europei nel conflitto per motivi legati ad accordi sul petrolio, soprattutto a discapito dell’Italia che aveva iniziato a godere di prezzi di gran lunga inferiori sul greggio e che con un’abile manovra politica di amicizia con il suo Premier, aveva ottenuto trattamenti di favore ed accordi di cooperazione bilaterali interessanti.
La Russia e la Turchia, interessate non tanto dal territorio desertico libico, non tanto dalla povertà nella quale già da tanto tempo è piombato il popolo libico, si sono fatte avanti con un’interessante proposta di pacificazione, interessate soprattutto alla stabilizzazione della regione per evitare l’allargamento di un ulteriore escalation verso la Siria che è al confine con la Turchia.
Purtroppo la Libia è ad una pace lontana si emargina ulteriormente con il rifiutato perpetrato da un’esercito di mercenari messo insieme dal generale della Cirenaica che martoriando e conquistando giorno dopo giorno la strada verso Tripoli trucida barbaramente l’esercito regolare e soprattutto colpisce civili innocenti che vivono in quel perimetro.
Inutile è stato lo sforzo operata dal ministro degli Esteri italiano che con la sua scarsa esperienza non è riuscito ad operare una moral suation tale da indurre le parti in conflitto a ragionare intorno ad un tavolo portando la Libia ad una pace lontana, consentendo l’incremento migratorio clandestino verso gli italici confini tutto a dimostrazione di un’Europa frastagliata e divisa ancora su molti punti importanti.
ADT – Rome 10 January 2020